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PALAZZO NOVELLUCCI

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Il Palazzo Novellucci è una struttura signorile del tardo Cinquecento appartenuta alla famiglia Novellucci. Sorgeva anticamente in via della Madonna.

La famiglia Novellucci fu ammessa per effetto della legge del 1750 al patriziato fiorentino e alla nobiltà pratese,

viene fatta risalire ad un Novellucci di Jacopo il cui figlio, messer Bartolomeo, medico, è allibrato nel 1325 fra

quelli di Porta Gualdimari.

Il figlio di Bartolo, Jacopo, che si dedicò alla professione paterna e prese dimora a Firenze, venne eletto nel

1358 a leggere fisica e chirurgia nell’università di Firenze.

Della casata Novellucci fu Domenico Gaetano Novellucci vescovo di Colle Val d’Elsa nel 1755 e denominato

“Praetensis”.

I Novellucci ebbero il patronato di vari benefici ecclesiastici fra i quali quelli sulla chiesa di San Bartolomeo a

Coiano, sulla chiesa di San Martino a Paperino, sulla cappella di SS. Jacopo e Margherita in Duomo, sul

Canonicato dei Cicognini e sulla Chiesa di Santa Lucia in Monte.

Possedettero numerosi beni in città e nelle frazioni di Gricigliana, Galceti, Poggiolino, Luicciana e Pieve di Iolo.

I Novellucci si estinsero nel XIX secolo.

 

Il Palazzo Novellucci diviso per mezzo di un vicolo dalla casa Inghirami esisteva una copiosa libreria corredata di tutto quello che può aver bisogno un ecclesiastico o un giurisperito, oltre molti volumi di storia e letteratura.

Il Palazzo (proprietà della Provincia) il cui aspetto deriva da una ristrutturazione operata intorno al 1570 di un precedente palazzo (Cerretelli, 2003).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’edificio fu di proprietà dei Buonamici, che nel 1567 lo vendettero ai Rocchi; questa famiglia negli anni seguenti curò la trasformazione del palazzo nelle forme che tuttora conserva, su progetto di un’artista dell’ambito di Bartolomeo Ammannati.

Nel 1637 lo acquistarono i Bartolozzi, dai quali passò presto al capitolo della cattedrale, quindi intorno al 1720 passò ai Novellucci.

Nel XIX secolo, dopo il passaggio alla famiglia Novelucci, terminerà la sua funzione di residenza privata ospitando a piano terra una sede di fabbriche di stoffe.

 

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Il primo piano è formato da cinque finestroni centinati con cornici bugnate, a tabella. La gronda lignea di forte sporgenza ha travetti ornati da punte. L’atrio di ingresso ha una volta sorretta da interessanti peducci compositi di un raffinato gusto tardo quattrocentesco, ornati da vaso, delfini e foglie d’acanto, di un tipo che si ispira all’antico e che fu adottato da Giuliano da Sangallo, forse da Benedetto da Rovezzano e dalle rispettive botteghe. Altri interni dell’edificio sono decorati con tempere e stucchi settecenteschi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La piazzetta è chiusa verso est da edifici del primo Novecento, sul luogo del giardino Mattei (già dei migliorati, poi Pellegrini), nel quale nell’Ottocento per realizzare il deposito tram, che fu in seguito trasformato nel politeama Novelli (cinema Eden), che presenta su via Cairoli una facciata classicheggiante (Fantappiè, 1983).

Dal 1905 in questa zona furono allestiti spettacoli all’aperto.


Oggi è sede di uffici dell’amministrazione provinciale ed è stato sede del Consiglio Provinciale fino al restauro del palazzo Banci Buonamici dove si riunisce attualmente.

Nel palazzo ebbe sede dal 1773 l’Accademia degli armonici che curò l’esecuzione di oratori

musicali (in Santa Trinita) e che riuniva rappresentanti delle diverse classi sociali

(Cerretelli, 2003).

La bella facciata, con spigoli in bugnato rustico, ha al centro un portale centinato a bugne

lisce sormontato da uno stemma Novellucci (di gusto tardo manierista, ma probabilmente

del 1720 circa); spostate verso le estremità del prospetto sono due grandi finestre

inginocchiate (che ricordano quelle adottate da Bartolomeo Ammannati al primo piano

di palazzo Grifoni a Firenze del 1560), con timpano curvilineo spezzato e davanzale su

mensole ornate da mascheroni, tra le quali è una specchiatura ornata da festone vegetale.

R.Fantappiè, 1983

R.Fantappiè, 1983

BIBLIOGRAFIA:

1. C.Cerretelli, Prato e la sua provincia, Edizioni Giunti, Agenzia per il turismo di Prato, 2003 .

2. R.Fantappiè, Il bel Prato. Ritratto di Prato, città d'arte con la guida delle memorie storiche di Luigi Fontanelli (1855), vol. 1, Cassa di Risparmi e Depositi di Prato, 1983.

3. E.Fiumi, Demografia movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni, Leo S. Olschki editore, 1968.

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SITOGRAFIA:

1. http://www.archiviodistato.prato.it

2. http://www.mondimedievali.net/Castelli/Toscana/prato/cerbaia2.htm

3. http://www.welcome2prato.com/2009/07/palazzo-novellucci.html

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